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Cosa fare se? Guida su come reagire in caso di imprevisti a bordo

Guida su come reagire in caso di imprevisti a bordo

“In mare non ci sono taverne” è una delle frasi più comuni tra i marinai, ed in effetti è così. È importante quindi sapere come comportarsi, farsi trovare preparati in caso di malfunzionamenti o imprevisti a bordo, almeno per quelli più comuni.

RiRicordiamo che in caso di pericolo, sopratutto per l’equipaggio, è importantissimo contattare in maniera tempestiva i soccorsi tramite la Capitaneria di Porto sul canale 16 del VHF o al numero 1530.

come reagire in caso di imprevisti a bordo

Vediamo ora quali sono statisticamente i motivi di incidenti o di avarie a bordo, come poterli prevenire e come comportarsi.

Avaria al motore

Nella casistica delle avarie al primo posto troviamo senza dubbio quelle del motore. Infatti per diportisti, pescatori e navigatori di qualsiasi genere (velisti esclusi che soffrono meno questo tipo di problema) sembra che il più frequente problema in navigazione riguardi proprio il Nella casistica delle avarie al primo posto troviamo senza dubbio quelle del motore. Infatti per diportisti, pescatori e navigatori di qualsiasi genere (velisti esclusi che soffrono meno questo tipo di problema) sembra che il più frequente problema in navigazione riguardi proprio il motore. Come per ogni tipo di problema il modo migliore per evitare di affrontarlo è cercare di prevenirlo, in questo caso facendo regolarmente i tagliandi sia del motore che degli accessori annessi.

Nel caso in cui però, nonostante le dovute attenzioni, ci si trovi ad avere un problema con il motore segnaliamo questo articolo che illustra alcune manovre che si possono tentare al fine di risolvere i problemi più comuni: Avaria al motore della barca? Cosa fare?

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Avaria al motore della barca? Cosa fare?

Guasto elettrico

Altro guasto statisticamente più frequente sulle imbarcazioni è il guasto elettrico. Far convivere acqua di mare con circuiti elettrici non è mai facile considerando che, anche se il circuito è perfettamente asciutto, la salsedine che abbonda negli ambienti marini, trasportata nell’aria, va comunque ad intaccare, ostruire e corrodere i contatti elettrici. È quindi buona norma proteggere i contatti con del grasso apposito ed eliminare le incrostazioni che si creano con dell’apposito spray per contatti elettrici.

Questi aspetti non sono da sottovalutare sopratutto perchè oggi la maggior parte dei servizi sono alimentati con l’elettricità, alcuni dei quali di primaria importanza come l’accenzione dei motori, il VHF per comunicare e chiedere soccorso, le luci di navigazione, il verricello, ecc…

Un oggetto molto utile da tenere sempre a bordo è un rivelatore di corrente, che sia più professionale come il tester o multimetro, o una semplice lampadina con 2 fili collegati ai poli, questo strumento ci permette di capire quando un utenza non funziana se il motivo è una mancanza di corrente o un malfunzionamento dell’utenza stessa. Se ci accorgiamo della mancanza di corrente la prima cosa da fare è verificare se il fusibile (o il magnetotermico) che protegge l’utenza è “saltato”, cioè interrotto, o meno. In tal caso basterà sostituire il fusibile (o riattivare il magnetotermico) per riavere la corrente. Ma facciamo attenzione perchè se il problema si ripresenta frequentemente questo sta ad indicare un eccesso di assorbimento da parte dell’utenza e quindi un malfunzionamento della stessa.

Cuore dell’impianto elettrico solo le batterie. È buona norma sempre avere una batteria dedicata solo all’avviamento del motore ed un altra invece che vada a servire esclusivamente le utenze. Così anche se dovessimo consumare tutta la corrente utilizzando le utenze, non ci mancherà mai la corrente per avviare il motore e poter tornare in porto.

Anche se si utilizzano separatamente le batteria è consigliabile installare un sistema di “parallelo” tra queste. Il parallelo è in sistesi la possibilità di collegare le 2 batteria, appunto in parallelo (così da averne una ma più grande), nel momento in cui si ha la necessità. Semplicemente il parallelo ci permetterà di utilizzare la carica della batteria servizi nel momento in cui quella motore è troppo scarica per far partire i motori o di utilizzare qualla motori per i servizi essenziali nel caso in cui quella dei servizi sia scarica (ed esempio le luci di via per la navigazione notturna). Il parallelo può essere creato in diversi modi, con un pulsante in consol, con uno staccabatteria, con un deviatore, ma la sua funzione rimane sempre la stessa.

Infine sempre più barche installano i pannelli solari per evitare di trovarsi senza energia a bordo. I pannelli solari sono un’ottima soluzione ma è necessario che chi li utilizza conosca bene il suo funzionamento. Banalmente se il pannello solare ci fornisce una carica, ed esempio, di 10 Ah/h e noi ne consumiamo 100 Ah/h, va da se che il pannello solare non potrà essere la soluzione a tutti i nostri problemi.

Ricordiamoci sempre che il miglior modo di prevenire anche i problemi elettrici di bordi è quello di prevenirli e di fare adeguati controlli periodici e di revisionere periodicamente pompe e motori elettrici presenti a bordo.

Incendio

Tra i vari imprevisti che possono capitare in barca di certo quello che più spaventa è quello di ritrovarsi lo scafo in fiamme, ma per quanto sia terribile il solo pensiero che accada, bisogna essere pronti a reagire anche ad un evenienza come questa.

Prima di capire come comportarci in queste situazioni cerchiamo di capire da cosa più scaturire un incendio a bordo. Per scatenare gli incendi in barca, come ovunque, è necessario un composto infiammabile ed un innescante che faccia nascere la fiamma. Di materiale infiammabile sulla barca è davvero facile trovarne, anche la barca stessa è composta di vetroresina che è un materiale altamente infiammabile. Altri materiali con alto pericolo di infiammabilità ovviamente sono i carburanti ed i gas che posso essere prodotti dal carburante stesso o stivati in barca come quello da cucina, il legno a bordo e così via. L’innescante può essere una scintilla dovuta ad un corto di qualche strumento di bordo, una fiamma non controllata da qualche passeggero, ecc… da qui capiamo l’importanza di una corretta manutenzione dell’impianto elettrico, degli impianti cucina e ovviamente degli impianti antincendio.

Nel caso in cui si verificasse una fiamma a bordo bisogna immediatamente:
• attivare i sistemi antincendio o prendere l’estintore più vicino e cercare di soffocare la fiamma alla base (utilizzando un fazzoletto umido sulla bocca per cercare di limitare la respirazione di fumi). Altri rimedi per soffocare la fiamma sono le coperte o asciugamani bagnati da gettare aperti sulla base del fuoco.
• utilizzare l’acqua di mare per bagnare prima le zone limitrofe alla fiamma, così da cercare di non farla espandere, e la base della fiamma stessa.
• spegnere i motori e/o interrompere l’arrivo di carburante
• staccare le batterie per interrompere la conduzione di corrente

Nel caso in cui le fiamme o il fumo dominassero gli spazzi, spesso anche stretti della barca, utilizzare ogni mezzo di salvataggio per allontanarsi dall’imbarcazione (se possibile lanciando una richiesta di soccorso radio prima).

Imbarcare acqua

Altro incubo di molti diportirti è quello di imbarca acqua.
Imbarcare acqua è un problema che se non arrestato per tempo può portare all’affondamento del mezzo su cui stiamo navigando.

Nel momento in cui ci si accorge che si sta imbarcando acqua, accendere subito le pompe di sentina per cercare di buttare all’esterno l’acqua che entra. Se però questo non è sufficiente e l’acqua continua ad entrare copiosamente, riempendo lo scafo, è importante ricordarsi che la priorità è mettere in salvo l’equipaggio. Lanciare quindi l’SOS alla Capitaneria di Porto, far indossare a tutti i presenti a bordo i giubbotti e le ciambelle di salvataggio e preparare tutti i mezzi di abbandono come zattere e tender. Importante è anche cercare di staccare le batterie o comunque di scollegare l’impianto elettrico una volta che l’acqua si avvicina alle batterie e agli impianti.

I principali motivi per cui si imbarca acqua sono due:
• una falla nello scafo, ovvero un foro nello scafo che permete all’acqua di entrare
• le prese di mare, ovvero i punti d’accesso per far entrare l’acqua all’interno della barca per le nostre utenze (ad esemprio raffreddamento motore, wc, ecc…)

Nel primo caso per carcare di interrompere l’accesso dell’acqua bisogna individuare il danno allo scafo e spostare i pesi sul lato opposto. L’ideale sarebbe avere sempre a bordo dello stucco subaqueo, delle paste turafalle ed un set di coni in legno, tutti strumenti idonei a chiudere accessi d’acqua indesiderati. Nel caso non si abbia uno di questi prodotti a portata di mano utilizzare qualsiasi cosa di stoffa impermeabile (ed esempio teli di copertura dello scafo), cuscini e tessuti vari per cercare di tappare il foro. Una volta otturata la falla o limitato l’accesso dell’acqua, avvicinarsi lentamente al porto o al molo più vicino.

Nel secondo caso invece ci vengono in soccorso le chiavi di arresto, ovvero delle chiavi a leva che chiudono l’accesso di acqua se uno dei condotti alle utenze servite di dovesse danneggiare causando così l’ingresso di acqua.

È chiaro che nessuno si augura mai di trovarsi in una delle situazioni sopra citate, ma purtroppo ogni anno di vedono diversi di questi episodi.
A costo di essere ripetitivi consigliamo sempre di fare le giuste manutenzioni e controlli per poter navigare sempre nella maniera più sicura cercando di prevenire ogni incidente, godendosi così solo il meglio che la navigazione più offrirci.

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